anatomia del figlio di puttana
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trattatello in 17 sonetti
gennaio 2010
1
L’epiteto di “figlio di puttana”
talvolta è una costatazione
su madri che non filano la lana
ma fanno quell’antica professione
non per piacere, ma per fare grana
soltanto con clienti d’occasione
battendo sulla via suburbana
chiamata :” strada della perdizione”.
Qualcuno vuole far riferimento
a quel comportamento femminile
talvolta incline al tradimento
se “l’altro” le si mostra più virile.
“Puttana” è detta ogni allieva
della progenitrice : mamma Eva !
2
Se questo è il punto di partenza
per risalir al primo precedente,
Eva, che iniziò la discendenza,
piantò Adamo perché impotente?
Ed oggi spetterebbe alla scienza
farci capire se il discendente
fu solo la normale conseguenza
di quel primo rapporto col serpente !
E, se la cosa fosse dimostrata
con il rigore richiesto dal caso,
non ci sarebbe offesa arrecata,
ma solo un legittimo travaso
di quella discendenza più antica
nata proprio con l’uso della fica.
3
Secondo il Racconto, il Creato
richiese sei giorni di lavoro
e, in base al piano progettato,
piante e bestie furono coloro
che occuparono lo spazio dato,
felici, soddisfatti del tesoro
che Dio gli aveva regalato
dando a tutti lo stesso decoro.
Dio nel sesto giorno solamente
fece Adamo con un po’ d’argilla;
dopo che aveva fato già il serpente,
l’uccello, l’elefante, il gorilla.
Soltanto l’uomo, chiamato Adamo,
fu fatto solo e dotato d’amo.
4
E nel Week-end, a fine settimana,
Dio si concedette il riposo.
Adamo uscì fuori dalla tana
mentre il sole splendeva radioso.
Giocherellò un poco con la rana,
così scoprì di essere curioso.
Vide le capre coperta di lana
e tra le gambe si scoprì un “coso”.
Essendo stato l’ultimo creato
chiese ad uno scimmio : «Che cos’è?».
Quello sconvolto e meravigliato
rispose esclamando : « Eh, eh , eh !
Quel “coso” lì, come lo chiami tu,
serve con le compagne se stai giù !».
5
Tutti avevano una compagna.
Soltanto Adamo non ce l’aveva.
In ogni angolo della campagna,
stando in coppia, ciascuno godeva.
C’erano un cane ed una cagna
che si sbattevano , e si vedeva
lui che, stando dietro le calcagna,
la sfrocoliava con la sua leva.
Scoprì allora si sentirsi giù.
Ad alta voce invocava :« Dio!
In questo modo non resisto più!
Vorrei la compagna anche io !»
Dio disse : « E’ fine settimana !».
»Mi accontenterò d’una puttana !».
6
Dio, forse, non colse la battuta.
Adamo volle far lo spiritoso.
Sul dizionario non s’era veduta
quella parola detta dal moccioso.
Un’idea, però, gli è venuta.
Vedendo Adamo farsi nervoso
pensò di dargli una sostituta
per mitigargli lo stato ansioso.
«Da una costola ti posso fare
In fretta e furia una femminuccia.
E’ domenica, mi devo arrangiare !»
Adamo non parlò, fece spalluccia.
Da una costola , il Padreterno,
fece la donna : cominciò l’inferno.
7
«E va’ ! » urlò Adamo nel vederla;
ma per chiamarla non sapeva come.
La pelle vellutata : una perla!
Pur tuttavia non aveva nome.
« E va’ ! – urlò Adamo – una sberla !
Che gambe, belle tette, che addome.
Il “coso” mi si rizza per la merla.
La chiamo Eva, per le belle chiome!»
Appena la ragazza si svegliò,
Adamo ringraziò il Creatore:
« Bravo, in poco tempo, ohibò !
Ora mi sento ardere d’amore!
Dico così, sennò come lo chiamo
Il desiderio di usare l’amo ?
8
Si sa che l’amo serve per la pesca,
perciò Adamo si tuffò in mare.
Eva pensava :«Speriamo che esca !
Non so nell’acqua cosa vuole fare !»
La scena può sembrar un po’ farsesca
però occorre non dimenticare:
quell’era era quella fanciullesca:
Adamo prese “mare” per “amare”.
Eva , che era più intelligente,
pensò che gli serviva un esempio,
chiese perciò aiuto al serpente.
Quello, garibaldino, disse : «Adempio!»
Adamo, dopo la dimostrazione,
disse : «Procedo per imitazione !»
9
Nell’Eden c’era solidarietà.
Lì dentro non ci stavano malizie.
C’era soltanto la semplicità,
erano sconosciute le furbizie .
Tutto di tutti, niente proprietà !
Gioia, felicità, tante dovizie
delle più belle cose. Libertà !
Nascevano spontanee primizie.
Tutti sempre felici di giocare
al gioco dell’amo e la conchiglia,
quello dell’amo detto dell’amare
o quello della buca e la biglia.
Tutti facevano le stesse cose,
e non c’erano nè sposi né le spose !
10
Adamo era grato al serpente,
perciò gli regalò una collana.
Quello , modesto, non voleva niente:
«Qui siamo nella stessa carovana!
Son nato prima ed è evidente
che ho mangiato già la melagrana.
Chi mangia quella, diventa sapiente !
È portentosa più d’una tisana!»
Adamo non capì, ma ringraziò !
Eva, rompendo ogni cautela,
disse al compagno :« Ehi, non te la do
se non mi fai mangiare quella mela !».
«Non c’è problema – rispose Adamo –
Non una mela, ma tutto il ramo !»
11
Quello era il Regno dell’Amore,
e non era il nome d’un Partito!
Fatto così da Dio Creatore
che dopo poco tempo s’è pentito.
L’azione del serpente-istruttore
lo aveva un po’ indispettito.
« Ci ha insegnato a far l’amore !»
ripeteva Adamo , divertito.
Il Padreterno non sentì ragioni.
Disse ad Eva :« Hai disubbidito,
perciò, adesso, fuori dai coglioni !
Non c’è perdono per chi ha tradito !
E vattene da qui, puttana Eva !»
Nacque l’epiteto che si diceva !
12
In verità non nacque solo quello,
ma quasi tutta la letteratura :
«Puttana, vacca, donna di bordello,
sciacquetta di nessuna levatura,
troia, adescatrice dell’uccello,
zoccola degna della fognatura,
bagascia , cortigiana del pisello,
mignotta, battona, donna impura,
donnaccia, prostituta, donna squillo,
lucciola, baldracca o meretrice,
sgualdrina, sucaminchia, tacchi a spillo,
donna di porto o passeggiatrice…
epiteti usati per le donne
che per amore alzano le gonne.
13
Un putiferio in quel Paradiso;
ed anche chi voleva protestare
scoprì ben presto d’essere diviso
da quelli che volevano trattare.
Tutto cambiò , così, all’improvviso:
Adamo condannato a lavorare !
Eva rimase senza più sorriso,
l’idea del parto la fece tremare !
Giunto l’Angelo Michele con la spada
e. senza un accenno di saluto,
mise la prima donna sulla strada
e al primo uomo disse: « Cornuto !».
Adamo non capì in quel frangente
ed Eva gli spiegò :« Per il serpente!»
14
Fu dura la caduta, rovinosa.
Adamo non sapeva cosa fare.
Sapeva fare solo quella cosa,
ma solo quella non ti fa campare !
Eva, intanto, più voluminosa,
diceva :« l’emicrania ! Lascia stare!
Ora la vita s’è fatta costosa
e c’è un’altra bocca da sfamare !»
Espulsi per l’antica Bossi-Fini
e privi di permesso di soggiorno,
Adamo disse : « Grazie dei bambini !»
Eva gli rispose : « Grazie un corno !
Vedi che non ci puoi mantenere !?!
Dovrò provarci io, col mestiere !»
15
Adamo, come sempre non capì.
Digiuno di parole, ignorante,
rimase zitto, però annuì.
Ed ecco sulla strada un passante.
Eva, con la borsetta : «Vieni qui
- con l’indice piegato, invitante –
Per un centone, tutta la nuit.
Guarda un po’, mi trovi eccitante?»
E così nacque la prostituzione
per quello stato di necessità:
ebbe inizio la generazione
di quella che chiamiamo “Umanità” !
La donna fece quello che poteva,
Adamo esclamò :« Puttana Eva !»
16
Dio creò la donna, certamente,
e così rese Adamo felice:
poi ci fu la storia del serpente
ed Eva diventò passeggiatrice.
Ora , però , accade che la gente
nomina sempre la progenitrice
con grande sdegno, offensivamente,
chiamandola puttana, meretrice.
Ma se è vero che fu solo una
la donna messa su dal Creatore :
sono puttane tutte o nessuna !
Ecco la conclusione di rigore.
Dunque, per discendenza naturale
siam figli di puttana. Meno male !
17
Se l’epiteto, dunque, non offende
ma è soltanto la costatazione
dell’albero da cui si discende
si pone fine a quella questione.
E’ figlio di puttana chi pretende
di mantenere la reputazione
con invettive, aspre reprimende
tese a stabilir la distinzione.
Infatti oggi “figlio di puttana”
si dice di chi abile, provetto,
cambia partito ogni settimana
per la qual cosa richiede rispetto.
Per questi , ora, è un complimento :
siedono, per lo più, in Parlamento !
Vox
gennaio 2010
martedì 19 gennaio 2010
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